L’idea e la Materia

A cura di Barbara Vincenzi

 

Opere di: Sergio Bastiani, Emanuela Battista Simone Berno, Fiorenza Bertelli, Enrico Camporese, Claudio Cavalieri, Mirta De Simoni Lasta , Michele Fattori, Sergio Gotti, Fabio Lari, Corrado Lippi, Vincenzo Maddaloni, Sebastiano Magnano, Luca Maria Marin, Alba Pedrina, Graziano Rey, Simona Scilla

 

L'arte informale nasce come risposta artistica in Europa dopo la profonda crisi morale, politica e ideologica provocata dai disagi della seconda guerra mondiale. L’arte informale ci appare da subito, come un movimento artistico eterogeneo, proprio perchè in esso confluiscono diverse tendenze, le più svariate e, spesso contraddittorie e contrapposte.

Si sviluppa nel decennio tra gli anni cinquanta e sessanta, e si pone in forte polemica con tutto ciò che, in qualche modo, può essere riconducibile a una forma. All'interno del movimento possono individuarsi diverse matrici, che traggono soprattutto origine dal movimento Dada, dall'Espressionismo e dal Surrealismo. L’intensa mescolanza di alcune delle principali tematiche delle avanguardie storiche fa si che scaturisca una concezione dell'arte provocatoria, in cui far confluire passioni, emozioni e malesseri che sono espressi nel modo più libero, spontaneo e/o impetuoso, al di fuori di qualsiasi regola o schema condiviso.

L'evento artistico, “spogliato” da qualsiasi residuo di valore formale, si svuota e finisce pertanto con l'atto stesso della creazione.  L’energia creativa dell’artista è affidata completamente al materiale; ed ecco l’uso di diversi materiali prima insoliti nell’arte, che diventano i veri protagonisti dell’opera d’arte: I fondamenti dell’Informale si delineano essenzialmente nel gesto e nella materia.

Da qui la scelta e l’uso di diversi materiali e di tutti i possibili accostamenti che l’artista mette in uso per manifestare la propria energia creativa. Un sacco, un vetro, un frammento di gomma, un legno, una luce al neon, o altri materiali che diventano protagonisti e atti artistici. L'Informale, è un fenomeno che si caratterizza a livello mondiale; anche se l’Informale in Europa non perderà mai una radice più ideologica.

 Oggi s'individuano, nell’ambito dell’Informale, due correnti principali: l’informale gestuale e l’informale materico. A queste due tendenze vanno aggiunti altri due segmenti: lo spazialismo e la pittura segnica. L’arte, uscendo fuori da qualsiasi referenzialismo, da origine a una comunicazione più libera ed immediata; ed ecco la nascita della body-art, delle performance degli happening e video, che introducono anche il concetto di temporaneità, eventi dei quali resta traccia solo tramite la memoria.

Come il concetto di arte informale, anche quello di arte concettuale è un campo molto ampio nel quale possono trovar posto molti movimenti del '900: il Dadaismo di Duchamp, il New Dada, che darà origine alla Pop Art e al Nouveau Réalisme, l'opera provocatoria di Robert Rauschenberg, l'action painting di Jackson Pollock, le rappresentazioni di Yves Klein, tutte le manifestazioni che non vogliono produrre un oggetto artistico ma proporre un nuovo modo di lettura sia della realtà sia di ciò che correntemente è definita arte, con una rinominazione dell'oggetto, che, liberato dalle sue normali relazioni con il contesto in cui si colloca ed è analizzato ex-novo, al di fuori del suo significato storico-sociale, decontestualizzato. L’atteggiamento concettuale che nasce in America intorno alla metà degli anni ’60, raggiunge una certa popolarità nel 1968 in coincidenza con il successo e l’esplosione delle altre neoavanguardie, sembra derivare ed essere l’estrema propaggine di quella teorizzazione dell’arte nata negli Stati Uniti con l’Astrazione geometrica e Radicale, e portata avanti dall’ala più avanzata della Minimal Art. L’arte è una tautologia di se stessa: diventa così artistico l’oggetto che è stato dichiarato oggetto d’arte così come molti minimalisti avevano proposto. Tutti atteggiamenti che sembrano spostare il problema di “che cosa sia l’arte” dall’oggetto a un’operazione mentale a un processo mentale che lo spettatore prova dentro di se.

Attualmente notiamo il nascere di “contaminazioni”: il concettuale puro come forma tautologica di se stessa perde l’iniziale forza provocatoria e sempre più spesso gli oggetti utilizzati privati della loro funzione iniziale, e decontestualizzati, si spostano nel contesto artistico. Così come l’informale introduce l’idea e il pensiero dando vita a nuove creazioni e nuove “contaminazioni” artistiche.

La materia, iniziale protagonista indiscussa dell’atto creativo diventa sempre più veicolo per la trasmissione di concetti e pensieri profondi, materia che si riappropria la primaria funzione di comunicazione.

In occasione dell’Idea e la Materia sarà proiettato il video “Purple heart”, che con grande lirismo, tocca delicatamente il tema della guerra

 

Barbara Vincenzi